Giovedi 21 novembre ore 19-20.30 in via Imbonati 29 nel piazzale in cui si trova la torre occupata dai migranti nel 2010 per protestare contro la sanatoria truffa.
Continuano i presidi organizzati dal gruppo di persone e associazioni che nel luglio 2019 ha dato vita all’iniziativa “Porti Aperti, salvare vite non è un reato” in via Mercanti angolo piazza Duomo.
Ora i presidi si faranno il terzo giovedì del mese in diversi luoghi di Milano e ci si concentrerà sul fatto che non basta chiedere di aprire i porti ma bisogna chiedere una legge che possa regolarizzare la situazione delle migliaia di persone immigrate che si trovano costretti a vivere in clandestinità, giacché la legge sull’immigrazione non prevede nessuna possibilità di regolarizzazione.
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PORTI APERTI E PERMESSO DI SOGGIORNO PER TUTTI E TUTTE!
Nove anni fa, a Brescia, cinque immigrati salivano in cima ad una gru. Giorni dopo, un altro gruppo di immigrati saliva sulla torre di via Imbonati a Milano per esigere un permesso di soggiorno per tutti e tutte. La protesta voleva richiamare l’attenzione sulla condizione di migliaia di immigrati/e costretti a vivere nella clandestinità a causa dell’impossibilità di regolarizzare la propria situazione. Sono passati molti anni e nulla è cambiato!
MIGRARE: UN DIRITTO PER POCHI!
Un cittadino comunitario che non trova lavoro nel proprio paese può partire e cercare un futuro migliore altrove. Deve solo comprare un biglietto aereo. Ha il diritto di migrare. Un cittadino extracomunitario che vuole provare a lavorare in un paese dell’UE deve recarsi all’ambasciata del paese UE nel quale vuole migrare e chiedere un VISTO. Ma i visti purtroppo le ambasciate non li concedono e quindi le persone devono rischiare la vita per arrivare in Europa. A queste persone si nega il diritto a migrare.
LO STATO CONDANNA LE PERSONE ALLA CLANDESTINITÀ
Coloro che riescono ad arrivare in Europa hanno un’unica possibilità per regolarizzare la propria posizione: presentare domanda di protezione internazionale. Non esiste altro. L’unico canale regolare che permetteva l’ingresso di lavoratori extracomunitari, il cosiddetto decreto flussi, da oltre 10 anni non esiste più. E ciò nonostante l’Italia abbia bisogno di lavoratori. Oggi, sono migliaia i/le migranti che hanno ricevuto il diniego del diritto alla protezione internazionale e si trovano in una condizione di irregolarità. Sono persone che avevano un lavoro ma che a causa del diniego lo hanno perso e ora devono lavorare in nero, quindi in condizioni di maggiore ricatto. E anche se i loro datori di lavoro volessero assumerli non possono farlo perché la legge sull’immigrazione non lo permette!
PERMESSO DI SOGGIORNO SUBITO!
Un paese in cui i/le migranti sono costretti a vivere in “clandestinità” e a lavorare in nero, è un paese con meno diritti per tutti, anche per gli “autoctoni”. I/le migranti non sono colpevoli di dover svendere il proprio lavoro. Colpevole è il governo che non permette loro regolarizzarsi e così facendo favorisce padroni e padroncini.
FACCIAMO APPELLO:
- Ai e alle migranti che hanno ricevuto il diniego dalla commissione territoriale, a coloro che sono in attesa del ricorso o il cui ricorso è stato respinto.
- Ai e alle migranti che, dopo l’abolizione del permesso umanitario, hanno ottenuto un permesso per “casi speciali” il cui rinnovo dipende dalla discrezionalità di questure e prefetture.
- A coloro che non riescono a convertire il permesso umanitario in permesso per lavoro, a rinnovare il permesso di soggiorno o ottenere la carta di soggiorno, perché non hanno un reddito sufficiente o perché non vivono in case dalla metratura adeguata.
- A coloro che dopo molti anni continuano a imbattersi in ostacoli burocratici per ottenere la cittadinanza, ai loro figli che anche se sono nati e cresciuti in questo paese non sono ancora cittadini.
- Agli italiani e italiane che non vogliono vivere in un paese nel quale imperino razzismo e discriminazione.
DOBBIAMO UNIRCI E LOTTARE INSIEME PER ESIGERE DAL GOVERNO:
- canali regolari di ingresso affinché le persone non debbano rischiare la vita;
- abolizione della legge Bossi-Fini che ha condannato i migranti al ricatto permanente istituendo il contratto di soggiorno;
- una legge che permetta ai/alle migranti di uscire dalla clandestinità e permettere loro di lavorare alla luce del sole e con diritti!