Il giornalino di Todo Cambia

Per un certo tempo, Todo Cambia ha prodotto un giornalino con lo stesso nome.

Uno strumento di comunicazione completamente autofinanziato, quindi editorialmente povero, ma ricco di contenuti. Ci servì molto per farci conoscere e per conoscere, a nostra volta, altre persone interessate alle nostre lotte e alle nostre tematiche antirazziste e interculturali.

 

La sua produzione, inoltre, era un’occasione di discussione e approfondimento molto interessante e coinvolgente tra gli/le attivisti/e di Todo Cambia, su vari temi: dalla mondializzazione alla guerra in Afghanistan, dalla legislazione anti-immigrati all’allargamento dell’Unione Europea.

 

Si discuteva, si raccoglievano le idee e poi si scriveva, possibilmente con traduzioni in più lingue.
Ci esprimevamo sempre in forma molto semplice e diretta, a volte ironica, mai superficiale.
Distribuivamo il giornalino durante le manifestazioni e in occasione di tutte le nostre attività.
È stata un’esperienza faticosa ma utile, in certi momenti anche divertente.

Qui trovate le copertine e alcuni articoli di tutti i numeri realizzati.

Decennale

  

Carta Canta Todo Cambia Cuenta

  

Giugno 2006

  

Giugno 2004

  

Febbraio 2004

  

Settembre 2003

  

Giugno 2003

TU VOTI, LUI VOTA, VOI VOTATE. E NOI? NOI QUANDO VOTIAMO?

  • Editoriale – Votare: una parola proibita per tutti gli immigrati
  • Buone notizie – La lotta vittoriosa di un gruppo di lavoratrici immigrate in Francia
  • Racconti – Algeria: 50 anni di dolore, lotte e speranze
  • Voci dal Todo Cambia – Dopo la Bossi Fini: tutto è cambiato, nulla è cambiato
  • Intercultura – Passare l’estate a Milano: festival, feste e manifestazioni
  • Todosportello – Dove mangiare, dormire e lavarsi a Milano
  • MangiaTodo – Cucina romena: due ricette

  

Marzo 2003

BASTA GUERRA!

  • Appello pacifista dei veterani USA
  • Comitato Immigrati in Italia
  • Due reportage dal Congo
  • CPT: ancora Lampedusa
  • Intercultura: calcio multietnico, servizi e informazioni utili, cinema africano

  

Dicembre 2002

CPT? NO!

  • L’Italia è un paese strano
  • Ramadan
  • Immigrati in rete
  • Contro i CPT, i centri di permanenza temporanea
  • Il caso di Lampedusa
  • Forum sociale Europeo
  • Come funziona la banca Mondiale

12/2002

 

Come destreggiarsi in una società complicata, tra xenofobia e solidarietà, tra paura e speranze.

 

L’ITALIA È UN PAESE STRANO

 

Ha uno dei peggiori governi che puoi immaginare allo stesso tempo uno dei movimenti di lotta più forti d’Europa. Fanno leggi razziste come la Bossi-Fini, applaudita da tanti italiani xenofobi, ma trovi anche tanta gente solidale e sensibile che difende i diritti degli immigrati.


È un posto dove si comprano e circolano milioni di automobili, ma dove i capi della FIAT hanno portato alla crisi la principale industria del paese e adesso vogliono licenziare migliaia di lavoratori. Qui c’è un capo di governo – Berlusconi – che non sa offrire nessuna soluzione a questa crisi e dice che, se non avesse impegni, se la comprerebbe lui la FIAT…


Qui ci sono decine di banche che finanziano l’industria e il commercio delle armi, ma ci sono anche associazioni di medici e infermieri volontari che vanno a curare i feriti nelle zone di conflitto e c’è il più grande movimento pacifista del mondo: contro la guerra è sceso in piazza un milione di persone…

In Italia, un piccolo paese ricco di bellezze storiche, artistiche, naturali, i giornali e la TV sono più volgari e ignoranti del pubblico, continuano ad alimentare il razzismo e la paura, l’ostilità nei confronti degli immigrati. Ma se li vai a cercare, poi trovi giornali di strada, giornalisti solidali, radio comunitarie, centri sociali accoglienti.

In questo paese, i partiti che hanno vinto le elezioni sono pieni di gente disonesta e dei loro avvocati: in parlamento fanno leggi per impedire di essere processati e condannati (questo non è molto strano… succede ovunque, no? Ma qui sono molto abili!). Poi però la gente protesta facendo enormi girotondi…


Qui il governo di sinistra ha inventato le carceri per immigrati e li ha chiamati “Centri di permanenza temporanea e assistenza”; ora il governo di destra ne vuole costruire altri e ha deciso di rinchiuderci la gente per più tempo. Contro questa vergogna, il 30 novembre a Torino, si è svolta la più grande manifestazione che sia mai stata fatta in Europa su questi temi.


Ma dove siamo capitati?
È difficile rispondere. Quel che è certo è che, per gli immigrati in Italia, è importante scegliersi bene gli amici… bisogna trovarli, ma ci sono. E sono sempre di più.

12/2002

 

Como arreglarse en una sociedad complicada, entre xenofobia y solidaridad, entre miedo y esperanza.

 

ITALIA ES UN PAÍS EXTRAÑO


El gobierno italiano es uno de los peores que se pueden imaginar pero contemporáneamente este país cuenta con uno de los movimientos de lucha más fuertes de Europa. Hacen leyes racistas como la Bossi/Fini, aplaudida por much@s italian@s xenófob@s, pero también encuentras mucha gente solidaria y sensibile que defiende los derechos de l@s inmigrantes.


Es un sitio donde se compran y circulan millones de automóbiles, y sin embargo los jefes de la FIAT han llevado a la crisi a la principal industria y ahora quieren despedir a miles de trabajadores.
En Italia existe un jefe de Gobierno – Berlusconi – que no sabe cómo resolver esta crisis y tiene la desfachatez de decir que si no estuviese tan ocupado se compraría la FIAT.


En este país existen decenas de bancos que financian la industria y el comercio de armas, pero tambien existen asociaciones de médicos y enfermer@s voluntari@s que se van a las zonas de guerra para curar a los heridos. Italia es además, en este momento, el país con el más grande movimiento pacifista: contra la guerra manifestaron más de 1 millón de personas.


En este país, rico de bellezas históricas, artísticas, naturales, los periódicos y la televisión son más vulgares e ignorantes que el mismo público; alimentan el racismo y el miedo, la hostilidad contra l@s inmigrantes. Pero si los buscas, enc
ontrarás también periódicos de la calle, periodistas solidarios, radios comunitarias, centros sociales acogedores.


En este país los partidos que han ganado las elecciones están repletos de gente y de abogados deshonestos: aprueban leyes en el parlamento para impedir que los enjuicen y condenen (nada raro, sucede en todos lados dirás… pero aqui son muy astutos). Pero luego la gente protesta haciendo grandes rondas en las calles.


En este país el gobierno de centro izquierda inventó las cárceles para inmigrantes y las llamó “Centros de Permanencia Temporánea”; hoy el gobierno de derecha quiere construir muchas más y ha decido encerrar por más tiempo a la gente. En contra de esta vergüenza se organizó en Torino, el 30 de noviembre, las más grande manifestacion europea sobre este tema.


¿En que país hemos venido a parar?
Es difícil responder. Lo que sí es cierto es que los inmigrantes tiene que escoger bien a sus amigos… hay que buscarlos pero se encuentran. Y son cada vez más.

12/2002

 

ITALY IS A STRANGE COUNTRY

 

It has one of the worst governments that you can imagine. At the same moment you can find there one of the strongest progressive movements in Europe. It’s the country of the Bossi-Fini law, that get the support of the xenophobian Italians. But you find there also many sensible people that wants to defend the rights of the immigrants.


It’s a country where they sell millions of cars that are filling up the roads, but where also the heads of the Fiat concern succeeded to bring the most important industry of the country to a collapse. There solution is a simple one: dismissing thousands of workers. Italy has a head of government -Berlusconi- that has not any solution to offer for this crisis. “May be I will buy Fiat”, he just said.


Italy is the country with an incredible quantity of banks. Many of them are financing the industry and trade of arms But in Italy you will also find associations of doctors and nurses that are going to areas of conflict as voluntaries. There is also a big pacifist movement: about a million of people recently did get on the street to demonstrate against all wars.

 

In Italy, a little country full of historical, artistic and nature beauties, the journals and T.V. are more vulgar and ignorant than the common public. They feed continuously racism, fear and hostility towards the immigrants. But if you really are looking for them, you can also find streetjournals , socially involved journalists, community radios and social host centres.


In this country the parties that surmounted in the elections are full of dishonest people and their advocates: in the Parliament they design laws that are preventing processes against themselves (as is normal practice everywhere, but in Italy nowadays they are really experts!). But the public also take to the streets with big crowds to protest against these laws….


The former left wing government did thought out the prisons for immigrants, the so called “Centres for temporary residence and assistance”; now the right wing government want to construct more of them and decided to shut the people in for a longer period. Against this scandalous situation in Turin the 30th of November took place the biggest demonstration regarding these matters ever hold in Europe.


Where did we ended up in!?
The answer is difficult to formulate. For certain the immigrants in Italy has to choose carefully their friends…you had to look for them, but they exist really. And they represent a growing group.

12/2002

 

ITALIA ESTE O TARÀ CIUDATÀ

 

Are unul din cele mai rele guverne cà poti sà-ti imaginezi, in acelasi timp unul dintre miscàrile de luptà cele mai tari din Europa. Fac legi rasiale cum este legea Bossi-Fini, aplaudati de multi italieni care ii sustin dar gàsesti si foarte multe persoane solidare si sensibile care apàrà drepturile emigrantilor.

 

Este un loc unde se cumpàrà si circulà milioane de masini, dar conducatorii de la Fiat au adus la criza principalà industria tàri si acum vor sà concedieze milioane de muncitori. Aici este un conducàtor de guvern -Belusconi- care nu stie sà ofere nici o solutie la aceastà crizà si spune cà dacà nar avea alte ocupatii, ar cumpàra el fiatul.

 

Aici sunt zeci de bànci care finantiazà industria si comertul armelor, dar sunt si asociatii de medici si asistente voluntare care merg sà trateze feritii in zonele de conflict si este cea mai mare miscare pacificà din lume impotriva ràzboaelor au comboràt in piatà milioane de persoane.

 

In Italia o tarà micutà cu frumuseti istorice, artistice, naturale, ziarele si televiziunea sunt surse uràte si proaste care impinge publicul la fricà si rasism. Dacà te duci sà le cauti gàsesti ziare pe stradà, ziaristi solidari, radiouri comunitare, si centre de asistentà socialà.

 

In aceastà tarà sunt partide care au càstigat alegerile sunt pline de lume nu onestàsi ai lor avocati in parlament care fac legi care opresc sà fie judecati si condannati (nu este foarte ciudat se intàmplà si in alte pàrti, nu? dar aici sunt foarte smecheri!). Dupà aceia lumea protesteazà fàcànd invàrteli…

 

Aici guvernul de stànga au inventat puscàriile pentru emigrati si le-a numit “centru de permanentà si asistentà”,acum guvernul de dreapta vrea sà construiascà altele si au decis sà-i inchidà pentru mai mult timp. Impotriva acestei rusini in 30 noembrie la Torino, s-a fàcut in Europa pe aceastà temà.

 

Dar unde au ajuns?
Este dificil sà ràspundem. Ceia ce este important pentru emigrati in Italia, este important sà-si aleagà bine prieteni…trebuie sà-i gàsesti, dar sunt. Si sunt mereu mai multi.

12/2002

 

L’ITALIE EST UN PAYS ÉTRANGE

 

Elle a un des pires gouvernements q’on piusse imagineren même temps un des mouvements de lutte les plus forts d’Europe. On fait des lois racistes, comme la loi Bossi/Fini, applaudie par beaucoup d’italiens xénophobes, mais on trouve aussi des personnes solidaires et sensibles qui défendent les droits des immigrés.


C’est un pays où on achète et où circulent des millions de voitures, mais où les chefs de la “Fiat” ont amené à la crise la principale industrie du pays et à présent on veut licencier des milliers de travailleurs.
Ici nous avons un chef de gouvernement – Berlusconi – qui ne sait offrir aucune solution à cette crise et dit qui, s’il n’avait pas d’engagements, c’est lui qui achéterait la Fiat.


Ici, il y a des dizaines de banques qui financient l’industrie et le commerce des armes, mais il y a aussi des associations de médecins et infirmiers volontaires qui vont soigner les blessés dans les zones de conflit et il y a le plus grand mouvement pacifiste du monde: contre la guerre un million de personnes sont descendues en place.


En Italie, un petit pays riche de beautés historiques, artistiques, naturelles, les journaux et la télé sont plus vulgaires et ignorants que le public, ils continuent à alimenter le racisme et la peur, l’hostilité envers les immigrés. Mais si tu vas les chercher, tu trouves des journaux de route, des journalistes solidaires, des radios communantaires, des centres sociaux accueillants.


Dans ce pays les parties qui ont gagné les eléctions sont pleins de gens malhonnetes et de leurs avocats au parlement ils font des lois pour empêcher d’être jugés et condamnés (cela n’est pas très étrange…il arrive partout n’est ce pas?…mais ici on est très habiles!). Puis, cependant, les gens protestent en faisant d’énormes rondes…


Ici, le gouvernement de gauche a inventé les prisons pour les immigréset les appelés “centres de permanence temporaire et assistence”; maintenant le gouvenement de droite en veut construire d’autres et a décidé d’y renfermer les gens pour plus de temps. Contre cette honte, le 30 novembre à Turin a eu lieu la plus grande manifestation qu’on ait jamais fait en Europe à ce propos.


Mais où sommes-nous tombés?
Il est difficile de répondre. Ce qui est sûr, c’est que, pour les immigrés, en Italie, il est important de bien se choisir les amis…
Il faut les trouver, ils sont là et ils sont de plus en plus nombreux.

  

Ottobre 2002

LA PAZIENZA DEGLI IMMIGRATI HA UN LIMITE

  • La nascita del comitato provvisorio degli immigrati in Italia
  • La legge Bossi-Fini: testimonianze, appelli, notizie
  • Picum: il libro della solidarietà
  • La situazione della Romania

11/2002

 

La sanatoria si trasforma in un incubo: il governo e i padroni alimentano la clandestinità.

 

LA PAZIENZA DEGLI IMMIGRATI HA UN LIMITE

 

 

Mafia, truffe, umiliazioni, sfruttamento, schiavitù… Rabbia, dolore, disperazione, indignazione in questi giorni di “kit”, di contratti venduti e di licenziamenti, di decreti ministeriali e di espulsioni…
Molti immigrati vedevano con speranza l’approvazione della legge Bossi-Fini. La speranza della sanatoria, della fine della clandestinità. La possibilità di ottenere questo maledetto pezzo di carta che “permette” di cominciare a esistere in questo paese. L’ostinata speranza con cui alcuni cercavano di non vedere la realtà che diceva che questa legge avrebbe peggiorato ulteriormente le nostre già difficili condizioni di vita.


La speranza ha lasciato il posto all’incubo. Cosa può essere peggio dell’essere clandestino?
Peggio è non poter smettere di esserlo. E non perché siamo criminali senza lavoro, perché il lavoro lo abbiamo. Ma perché i padroni non sono disposti a uscire dalla “clandestinità”, non sono disposti a “regolarizzare” i propri lavoratori.


L’ipocrisia di Fini e Bossi che in TV dicono che questa legge protegge gli interessi degli immigrati “buoni” è senza limiti.
Evidentemente, questo non lo sanno i “buoni” imprenditori che stanno vendendo i contratti a 3000/4000 euro o quelli che stanno concedendo “gentilmente” la regolarizzazione agli immigrati a patto che siano loro stessi a pagare i contributi.


Chi sono i criminali? Gli imprenditori o gli/le immigrati/e?
Quanti di noi continueranno ad essere clandestini dopo l’11 novembre perché il padrone per cui lavoriamo non ha voluto farci il contratto? In quanti correremo il rischio di finire in prigione ora che la clandestinità è diventata un reato?


Tutt
o ha un limite!
Ora è più chiaro che mai che chi alimenta la clandestinità sono il governo e i padroni. Dobbiamo esigere che sia dato il permesso di soggiorno agli immigrati che si sono visti rifiutare un contratto dal datore di lavoro, a quelli che sono stati ingannati e truffati, a quelli che sono stati cacciati dal posto di lavoro.
In altre parole: vogliamo il permesso di soggiorno per tutti!!!
È una battaglia difficile? Sì, è molto difficile. Ma non è molto più duro, difficile, triste continuare a sopportare tutto questo?

11/2002

 

La sanatoria se vuelve una pesadilla: el gobierno y los patrones alimentano la clandestinidad.

 

LA PACIENCIA DE L@S INMIGRANTES TIENE UN LÍMITE

 

Mafia, estafas, humillación, explotación, esclavitud… Rabia, dolor, desesperación, indignación en estos días de kits, de contratos vendidos y de despidos, de decretos ministeriales y de expulsiones…
Muchos inmigrantes veían con esperanza la aprobación de la ley Bossi-Fini. La esperanza de la sanatoria, del fin de la clandestinidad. La posibilidad de obtener ese maldito papel que te “permite” empezar a existir en este país. La terca esperanza con la que algunos trataban de no ver la realidad que decía que esta ley habría empeorado aún más nuestra ya difícil condición de vida. La esperanza se ha vuelto una pesadilla.


¿Qué podía ser peor que el ser clandestino? Peor es no poder dejar de serlo.
Y no porque seamos criminales sin trabajo, porque el trabajo lo tenemos. Sino porque los patrones no estan dispuestos a acabar con la “clandestinidad”, no están dispuestos a “regularizar” a sus trabajadores…


La hipocrecía de Fini y Berlusconi que en la TV dicen que esta ley proteje los intereses de los inmigrantes “buenos” no tiene límites.
Evidentemente esto no lo han escuchado los “buenos” empresarios que estan vendiendo los contratos a 3000/4000 euros o los que “gentilmente” están concediendo la regularización a los inmigrantes siempre y cuando ellos mismos se paguen los contributos.


¿Quiénes son los criminales? ¿Los impresarios o l@s inmigrantes?
¿Cuántos de nosotros seguiremos siendo clandestinos después del 11 de noviembre porque el patrón con el que trabajabamos no quiere contratarnos? ¿Cuantos correremos el riesgo de ir a la cárcel ahora que la clandestinidad se ha vuelto un delito?


¡Todo tiene un limite!
Esta vez es más claro que nunca que los que alimentan la clandestinidad son el gobierno y los patrones. Tenemos que exigir que se dé el permiso de soggiorno a los inmigrantes que denuncien a los empresarios que los han despedido, a los que han sido engañados y estafados, a los que han sido despedidos. En pocas palabras: permiso de soggiorno pra todos!!!
Es una lucha difícil, muy difícil. Pero, ¿no es mucho más duro, difícil y triste seguir soportando todo esto?

09/2002

 

Si possono realizzare i nostri sogni a danno degli altri?

 

SOLIDARIETÀ E INDIVIDUALISMO

 

Tutti cerchiamo di migliorare la nostra vita. Sogniamo un futuro migliore e – in mille modi – cerchiamo di realizzare questi sogni nel presente: piccole e grandi aspettative.
Ma ci scontriamo con tanti ostacoli: la durezza dell’emigrare, l’ingiustizia nel lavoro, il razzismo e la mentalità meschina di tanta gente, le leggi inumane imposteci da governi che pensano solo agli interessi delle minoranze più ricche…


Così, ciascuno cerca la sua strada. Tanti pensano di poter risolvere i propri problemi per contro proprio: è l’individualismo di chi è disposto a realizzare i propri sogni anche a spese degli altri, è l’egoismo di chi pretende di affermarsi anche danneggiando i suoi simili.


Noi, stiamo provando a percorrere un’altra strada. Cerchiamo la solidarietà. Non solo perché l’unione fa la forza, ma perché la solidarietà, lo scambio e l’unione tra persone diverse è l’esatto contrario della solitudine, dell’ignoranza, della paura.


Per tutto questo, il Todo Cambia non esiste solo per la sanatoria.C’eravamo prima e ci saremo dopo… nel frattempo, continuiamo a dire: “Permesso di soggiorno per tutti, subito!”.

09/2002

 

Se pueden realizar nuestros sueños a cuesta de los demás?

 

SOLIDARIDAD E INDIVIDUALISMO

 

Todos tratamos de mejorar nuestra vida. Soñamos un futuro mejor y de mil formas tratamos de realizar en el presente estos sueños: pequeñas y grandes expectativas. Pero nos topamos con muchos obstáculos: la dureza del ser inmigrante, la injusticia en el trabajo, el racismo y la mentalidad mesquina de tanta gente, las leyes inhumanas impuestas por los gobiernos que piensan sólo a los intereses de las minorías ricas…


Y así cada uno busca su camino. Muchos piensan que pueden resolver solos sus problemas: es el individualismo del que está dispuesto a realizar sus sueños a cuesta de los demás, es el egoísmo del que se consolida aplastando a sus semejantes.


Nosotros estamos tratando de seguir otro camino. Buscamos la solidaridad. No sólo porque la unión hace la fuerza, sino porque la solidaridad, el intercambio y la unión entre diferentes personas es exactamente lo contrario de la soledad, la ignorancia, el miedo.


Por eso es que el Todo Cambia no existe solamente para la sanatoria.Existíamos antes, existeremos depués… Mientras tanto seguimos diciendo: “¡Permiso de soggiorno para todos, ya!”

  

Giugno 2002

SOCIETÀ IN… MIGRAZIONE

  • Incontro europeo dei movimenti dei sans papiers
  • A Vicenza il primo sciopero dei lavoratori immigrati
  • “Biografie negate”: testimonianze dai CPT

05/2002

 

Una parte della popolazione trasforma paura e ignoranza in rifiuto e intolleranza: è la società incivile. Ma c’è chi si ribella e cerca di costruire solidarietà, interculturalità, fratellanza…

 

SOCIETÀ IN… MIGRAZIONE


Francia, 22 aprile: il candidato xenofobo Le Pen ottiene il 18% dei voti. Nei giorni seguenti in decine di migliaia manifestano nelle piazze. Uno degli slogan: “Prima, seconda, terza generazione, siamo tutti figli di immigrati”.
Francia, Italia, Inghilterra, Spagna… Società divise.

 

Da un lato, chi innalza muri intorno all’Europa. Berlusconi o Le Pen che sostengono “la superiorità della civiltà occidentale”. Rutelli, che dichiara la “tolleranza zero” verso i “clandestini” (è solo un problema linguistico definire clandestini anche coloro che non hanno neanche messo piede in Europa?).

 

Chi decide che “la legge NON è uguale per tutti” e crea leggi speciali per persone speciali. Governi di sinistra e di destra che creano “Centri di detenzione” in cui vengono rinchiuse persone il cui unico delitto è quello di essere immigrati.
Leggi come quella spagnola che proibisce agli immigrati senza soggiorno il diritto di manifestazione, sindacalizzazione e associazione, o come quella italiana (la Turco-Napolitano) che Bossi e Fini si preparano a peggiorare. Una parte della popolazione che trasforma la sua paura e la sua ignoranza in rifiuto e intolleranza, e che per difendere i propri privilegi pratica l’egoismo, l’ostilità, il razzismo: la società incivile.

 

Invece, c’è una gran parte della popolazione che merita la definizione di società civile. Le persone che in Francia, durante il corte del primo maggio, si sono unite alla marcia dei Sans Papiers proveniente da Marsiglia. I giovani della AntiNazi League che da anni lottano contro il razzismo dello stato inglese. Quelli che solidarizzarono con la lotta dei “sin papeles” in sciopero della fame a Barcellona e Madrid.

 

Le centinaia di migliaia che manifestarono nelle strade di Genova al grido “Un altro mondo è possibile”. Le migliaia di attivisti impegnati in tante associazioni, gruppi e collettivi, spesso senza apparire nella politica o nelle manifestazioni. Quelli che si indignano e si ribellano e lottano quotidianamente, autorganizzandosi, cercando di costruire solidarietà, interculturalità, fratellanza…
Insomma, si può scegliere da che parte stare… tu hai ancora dubbi?

05/2002

 

Una parte de población transforma su miedo e ignorancia en rechazo e intolerancia: es la sociedad incivil. En cambio una gran parte de la población merece el titulo de sociedad civil. Son las personas que se rebelan…

 

SOCIEDAD EN… MIGRACION

 

Francia, 22 de abril: el candidato xenofobo Le Pen obtiene el 18% de los votos. Durante dias miles y miles se manifiestan en las calles.
Uno de los slogans que gritan es: “primera, segunda tercera generacion, somos todos hijos de inmigrantes”.
Francia, Italia, Inglaterra, España… Sociedades divididas.
Por un lado, los que construyen muros alrededor de Europa. Berlusconi o Le Pen que defienden “la superioridad de la civilización occidental”.

 

Rutelli, que declara la “tolerancia cero” hacia los “clandestinos” (¿es solamente un problema linguistico el hecho que se llame “clandestinos” incluso a los que todavia ni siquiera han puesto un pie en tierra europea?). Los que decretan que “la ley NO es igual para todos” y crean “leyes especiales” para “personas especiales”. Gobiernos di izquierda y derecha que crean “Centros de detencion” donde encierran a las personas cuyo único delito es el de ser inmigrantes. Leyes como la española que prohibe a los inmigrantes sin papeles el derecho de manifestación, sindicalización y asociación; o como la italiana (Turco-Napolitano) que Bossi y Fini se preparan a empeorar. Una parte de población que transforma su miedo e ignorancia en rechazo e intolerancia, y que para defender sus privilegios practica el egoismo, la insolidaridad, el racismo: la sociedad incivil.

 

En cambio una gran parte de la población merece el titulo de sociedad civil. Son las personas que en Francia durante el corteo del 1 de mayo se unieron a la marcha de los Sans Papiers que venían de Marsiglia.
Los jóvenes de la AntiNazi League que desde hace años protestan contra el racismo del Estado Inglés. Los que solidarizaron con la lucha de los “sin papeles” en huelga de hambre en Barcelona, Madrid.
Los cientos de miles que manifestaron en las calles de Genova al grito de “Otro mundo es posible”.
Los miles de activistas que se empeñan en diferentes asociaciones, grupos o colectivos, que a veces no se ven ni en la política ni en las manifestaciones. Los que se indignan y rebelan y luchan cotidianamente autorganizándose, tratando de construir solidaridad, interculturalidad, hermandad….
Y tú, ¿tienes dudas todavia de que parte es mejor estar?

  

Febbraio 2002

SIAMO ESSERI UMANI, NON MERCI

  • Commenti alla grande manifestazione del 19 gennaio
  • Notizie dall’America Latina
  • Solidarietà globale
  • “Giovani stranieri e criminali”: un libro di A. Dal Lago

03/2002

 

Il 19/01/2002, con decine di migliaia di immigrati abbiamo manifestato per i nostri diritti. Dobbiamo continuare a lottare.

 

SIAMO ESSERI UMANI! NON MERCI!
FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE!

Sabato 19 gennaio, con decine di migliaia di immigrati abbiamo sconfitto la paura e l’inerzia e abbiamo manifestato a Roma per i nostri diritti e contro il progetto di legge Bossi/Fini. Al nostro fianco hanno manifestato anche decine di migliaia di italiani/e, non solo solidali con la nostra causa ma anche per difendere i loro diritti. Perché questo governo non sta colpendo solo noi ma anche i cittadini italiani.
Nelle ultime settimane i lavoratori italiani hanno scioperato perché il governo Berlusconi vuole cancellare l’articolo 18 delle statuto dei lavoratori che impedisce ai padroni di licenziare senza giusta causa.


Oggi più che mai è importante che immigrati e italiani si uniscano per difendere insieme i nostri diritti, contro questo governo razzista e sfruttatore. Unità tra gli italiani che vogliono costruire un paese più libero e democratico, più giusto e con diritti per tutti e noi immigrati, che nei nostri paesi abbiamo lottato per costruire un mondo migliore, senza ingiustizie e sfruttamento. Non vogliamo l’unità con quegli italiani che vogliono ci sia dato il permesso di soggiorno per sfruttarci meglio né con quegli stranieri che si arricchiscono affittando i posti letto o vendendo i lavori ai loro connazionali. Con questa gente non vogliamo avere niente a che fare!
Il 19 gennaio a Roma abbiamo dimostrato che si può sconfiggere la paura. Ma dobbiamo continuare a lottare. Non possiamo fermarci adesso che il panorama politico italiano ha dovuto fare i conti con la forza degli immigrati e degli antirazzisti.


Ma non lasciatevi ingannare dalle notizie che dicono che c’è una sanatoria. Non è vero. Le voci sulla regolarizzazione delle collaboratrici familiari si riferiscono solo a una possibile modifica che sarà proposta al parlamento, dove si sta ancora discutendo il progetto di legge Bossi/Fini.
È il contentino che vogliono darci per farci restare in silenzio di fronte a una legge che vuole incarcerarci se non abbiamo i documenti a posto, che vuole cacciarci una volta che ci hanno ben spremuti (e questo vale per tutti: con o senza permesso di soggiorno).


Siete disposti a continuare ad accettare umiliazioni? A continuare ad aspettare a braccia conserte che la sanatoria cada dal cielo?
Noi no! E per questo continuiamo a lottare! Unisciti e organizzati!
BASTA RAZZISMO!
SANATORIA SENZA CONDIZIONI! DIRITTI PER TUTTI!

03/2002

 

El 19/01/2002 miles de inmigrantes manifestamos por nuestros derechos. Tenemos que seguir luchando.

 

¡SOMOS SERES HUMANOS! ¡NO MERCANCIA!
¡HAGAMOS QUE SE ESCUCHE NUESTRA VOZ!

El 19/01/2002 miles de inmigrantes rompimos con el miedo y la inercia y nos manifestamos por nuestros derechos contra el proyecto de ley Bossi/Fini. Pero tenemos que seguir luchando, ahora que el panorama político italiano ha tenido que hacer cuentas con la fuerza de l@s inmigrantes y ll@s antirracistas El sabado 19 de enero miles de inmigrantes rompimos con el miedo y la inercia y nos manifestamos en Roma por nuestros derechos contra el proyecto de ley Bossi/Fini. A nuestro lado manifestaron también miles de italian@s antirracistas no sólo en solidaridad con nuestra causa sino en defensa de sus propios derechos ya que este gobierno no sólo está golpeándonos a l@s inmigrantes sino también a l@s ciudadanos italian@s.


El 29 de enero l@s trabajadores italian@s hicieron una huelga porque el gobierno Berlusconi quiere anular el art. 18 del estatuto de l@s trabajadores que impide que los patrones despidan cuando les da la gana.
Hoy más que nunca es importante que l@s inmigrantes y l@s italian@s nos unamos para defender junt@s nuestros derechos contra este gobierno racista y explotador. Unidad entre l@s italian@s que quieren construir una Italia más libre, justa y democratica y l@s inmigrantes que en nuestros países también hemos luchado por un mundo mejor, sin injusticias ni explotación. No queremos la unidad con l@s italian@s que quieren que se nos dé el permisso de soggiorno para poder explotarnos mejor (como l@s empresari@s) ni con l@s inmigrantes que se enriquecen alquilando “posti letto” o vendiendo trabajos.


¡No! ¡Con esos no queremos nada!
El 19 en Roma demostramos nuestra fuerza.
 Pero tenemos que seguir luchando. No podemos detenernos ahora que hemos comprobado que nuestra presión en las calles produce efectos en el gobierno. Todavía no hemos logrado la sanatoria para tod@s pero el panorama político italiano ha tenido que hacer cuentas con la fuerza de l@s inmigrantes y ll@s antirracistas italian@s.


No te dejes engañar por las noticias que dicen que hay una sanatoria. No es verdad. Las voces sobre la regularizacion de las colaboradoras a domicilio y las asistentes de ancianos se refieren solamente a una posible modificacion que se planteará en el parlamento, donde todavía están discutiendo el proyecto de ley Bossi/Fini.
Es el caramelo que nos dieren dar para que nos quedemos callad@s y no continuemos nuestra lucha contra una ley que quiere poder encerrárnos en las cárceles, que quiere poder echarnos del país una vez que nos hayan exprimido (y esto vale para l@s que no tienen y también para l@s que tienen soggiorno).


¿Estás dipuesto a seguir aceptando humillaciones? ¡A seguir esperando con los brazos cruzados que la sanatoria caiga del cielo!
!Nosotr@s no! !Por eso seguimos luchando!
¡Unete y organizate!
¡BASTA RACISMO!
¡SANATORIA SIN CONDICIONES! ¡DERECHOS PARA TOD@S!

  

Dicembre 2001

NO ALLA BOSSI-FINI. SOGGIORNO PER TUTTI E TUTTE!

  • Verso la manifestazione di gennaio
  • Contro la guerra in Afghanistan
  • Novembre in piazza a Roma
  • Dichiarazione del RAWA
  • “La serva serve”: donne immigrate si raccontano
  • Il Todo Cambia va a scuola

12/2001

 

Preparando la MANIFESTAZIONE NAZIONALE del 19 gennaio 2002: la lotta contro la legge Bossi-Fini. Questo movimento ha bisogno di te!

 

SOGGIORNO PER TUTTI

Il 21 novembre è cominciato al senato l’esame della proposta di legge sull’immigrazione nota come “legge Bossi/Fini”. Questa legge peggiorerà ulteriormente le già pessime condizioni imposte dall’attuale legge Turco/Napolitano.
La legge Bossi/Fini rappresenta un gravissimo attacco agli immigrati, con o senza permesso di soggiorno.

 

Non è vero che per chi lo ha già le cose non cambieranno. Per esempio, il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno sarà vincolato alla durata del contratto di lavoro, il che significa che i lavoratori immigrati sono considerati una semplice “merce” di cui approfittare in funzione delle necessità dei padroni. Quando termina il contratto di lavoro la “merce” sarà rispedita al suo paese.

 

In un mondo in cui si parla di “globalizzazione” gli unici che non possono circolare liberamente siamo noi, esseri umani provenienti dai pesi poveri alla ricerca di un futuro migliore. Ci obbligano a vivere in “clandestinità”, il che implica la negazione dei nostri diritti e lo sfruttamento del nostro lavoro, in condizioni che assomigliano a una nuova schiavitù (come altro descrivere il fatto che vi siano persone che lavorano in Italia per 5000 lire all’ora?).

 

Il parlamento che discuterà questa legge è lo stesso che ha deciso la partecipazione dell’Italia alla guerra in corso; una guerra che sta provocando vittime innocenti tra popolazione civile dell’Afghanistan e che può estendersi ad altri paesi.
Per di più, questa guerra ha un forte contenuto razzista. Parlano di superiorità della civiltà occidentale (come ha dichiarato Berlusconi), criminalizzano la popolazione araba dicendo che sono tutti terroristi, pretendono di limitare la libertà di culto, mettendo un segno di uguale tra la fede musulmana e le attività e il pensiero di pochi integralisti islamici, approvano normative che consentono di incarcerare gli immigrati senza limiti di tempo e senza che vi siano capi d’imputazione (come sta avvenendo negli USA e in Gran Bretagna).

 

Contro questa situazione di guerra e di razzismo si stanno realizzando varie iniziative.
Il 10 novembre decine di migliaia di persone hanno detto NO ALLA GUERRA E AL RAZZISMO; ha partecipato anche il Collettivo Todo Cambia, per dire: SOGGIORNO PER TUTTI SENZA CONDIZIONI!
Si sono svolte mobilitazioni di immigrati/e antirazzisti/e a Roma, Brescia, Reggio Emilia.
A Milano i nostri fratelli rom stanno rispondendo con la lotta allo sgombero violento di Via Barzaghi compiuto dalla polizia.
Queste esperienze indicano la possibilità di sviluppare un movimento, l’unico modo per fermare questa legge razzista.
Ma questo movimento, per essere forte, ha bisogno anche di te.
Per questo ti invitiamo a manifestare per difendere i tuoi diritti.

12/2001

 

Preparando la MANIFESTACION NACIONAL del 19 de enero del 2002:la lucha contra la ley de Bossi y Fini. Este movimiento necesita de ti!

 

PAPELES PARA TOD@S 

El 21 de noviembre ha iniciado en el congreso italiano el éxamen de la propuesta de ley sobre la inmigración conocida como “ley Bossi/Fini”. Esta nueva propuesta de ley empeorará aún más las ya pesimas condiciones de la vigente ley Turco/Napolitano.

 

La ley Bossi/Fini representa un ataque gravísimo en contra de l@s inmigrantes, con o sin papeles.
No es verdad que para quien ya tiene el permiso de soggiorno las cosas seguiran siendo iguales. Por ejemplo la concesión o renovación del “permesso de soggiorno” estará vinculada a la duración del contrato de trabajo, lo que significa que l@s trabajadores inmigrantes son considerados solamente como una “mercancia” de la cual sacar provecho en función de las necesidades de los patrones. Cuando se termine el contrato de trabajo la “mercancía” será devuelta a su país. En un mundo en el cual se habla de “globalización” l@s únic@s que no podemos circular libremente somos los seres humanos que vienen de los países pobres en busca de un futuro mejor. Se nos obliga a vivir en “clandestinidad”, lo cual significa la negación de nuestros derechos y la explotación de nuestro trabajo en condiciones que asemejan a una nueva esclavitud (¿se puede llamar de otra manera el hecho de que personas trabajen en Italia por 5000 liras la hora?).El parlamento que discuterá esta ley es el mismo parlamento que ha votado la participación de Italia en esta guerra, una guerra que solo está provocando victimas inocentes entre la población civil de Afganistan y que es posible se alargará a otros países, como Pakistan donde EEUU e Inglaterra ya han bombardeado.

 

Además, esta guerra tiene un marcado contenido racista. Hablan de superioridad de la civilización occidental (como ha declarado Berlusconi), criminalizan a la gente arabe diciendo que tod@s son terroristas, pretenden impedir la libertad de culto de l@s musulmanes equiparando la fe musulmana a la actividad y pensamiento de unos pocos integristas islámicos, aprueban reglas que permiten encarcelar a los inmigrantes sin limite de tiempo y sin que existan cargos (como en EEUU e Inglaterra). En contra de esta situación de guerra y racismo se estan realizando diferentes inciativas. El 10 de noviembre miles y miles de personas, entre ellas el colectivo Todo Cambia, hemos dicho NO A LA GUERRA Y AL RACISMO – SOGGIORNO PARA TOD@S SIN CONDICIONES.


En Roma, Brescia y Reggio Emilia l@s inmigrantes y antirracistas también se han movilizado.
En Milán nuestr@s herman@s gitan@s están respondiendo con la lucha al violento desalojo de via Barzaghi por parte de la policía.
Estas experiencias reflejan la posibilidad de desarrollar un gran movimiento, que es la única forma con la que podemos parar esta ley racista.
Pero este movimiento para ser fuerte necesita de ti. Por eso te invitamos a manifestarte para defender tus derechos.

  

Ottobre 2001

CAMBIA LA TUA ROUTINE, VIENI AL TODO CAMBIA!

  • No alla Bossi Fini
  • Lettera aperta al popolo di Genova
  • Voci dal Todo Cambia contro la guerra
  • Speciale Sanatoria

  

Giugno 2001

TODO CAMBIA

  • Succede tutti i giorni
  • Cambia… tutto cambia
  • Perché dovremmo avere paura?