Mi chiamo Laura, vengo da El Salvador. Abito a Milano da tre anni e lavoro come badante. Ho un contratto full time e abito con la signora che assisto.
La mia situazione non è cambiata tanto perché già da prima non uscivo come normalmente esce una persona. Siccome il figlio della signora abita fuori Milano ed è l’unico figlio io non posso uscire facilmente. La signora ha l’Alzheimer e quindi non la si può lasciare sola.
La signora è un po’ difficile da gestire e per quello faccio fatica a trovare una persona che possa sostituirmi. Questo peggiora la mia possibilità di uscire e mi sento come se fossi in galera.
Prima comunque uscivo pochissimo, qualche fine settimana, per trovare le amiche o bere qualcosa al bar, comunque le mie uscite non erano normali come quelle di altre persone che fanno il mio stesso lavoro.
Adesso esco solo per fare la spessa e devo fare in fretta perché lascio da sola la signora e ho paura che le succeda qualcosa. Quando vado a fare la spessa ho paura di contagiare la signora. A volte ci sono persone che non mantengono la distanza di un metro oppure non indossano la mascherina.
Mi sento quindi in galera, ancore meno libera di prima!
Penso che tutti stiamo affrontando la stessa situazione nelle case, si litiga spesso. Ma con la signora con cui lavoro è peggio perché lei sta peggiorando con la malattia. A volte è aggressiva, mi insulta, mi offende e qualche volta mi picchia. Sta diventando molto più difficile gestire tutto questo.
Lavoro 24 ore su 24, molto di più di quello che dovrebbe essere il mio orario di lavoro. Pulisco più spesso la casa, cucino cose naturali per aiutare la signora a mantenere la sua salute, lo faccio anche per me. Comunque pulisco tutto molto di più, lavo bene i piatti e le posate, per evitare qualsiasi tipo di contagio. Quando torno da fare la spesa seguo una procedura di disinfestazione perché non so se magari porto il virus da fuori.
Mi pagano la stessa cifra che ho sempre guadagnato, secondo il contratto. A volte ho paura di perdere questo lavoro perché nessuno dura tutta la vita in questa terra. La signora ha una età avanzata e questo mi fa pensare che forse potrei rimanere senza lavoro, ancora peggio se mi capitasse in questo periodo di emergenza!
Ringrazio Dio perché nessuna persona vicina ha preso il virus. Non conosco nessun caso neanche tra le mie conoscenze.
Mi sono informata su cosa bisogna fare prima e dopo il contagio. Se qualcosa non va, se io o la signora non ci sentiamo bene so che devo contattare prima il medico di base o la guardia medica e poi loro mi diranno come comportarmi.
La mia situazione rispetto ai documenti, al permesso di soggiorno, non è cambiata, è sempre la stessa, pensavo che qualcosa poteva cambiare in questo periodo.
Vengo da un paese che ha molte difficoltà, pensavo di trovare una situazione diversa in Italia. Invece è come se c’è l’avessero con gli stranieri. Sinceramente non pensavo che questo poteva capitare in un paese che fa parte dell’Europa, pensavo che qui fosse le cose fossero diverse, credevo che erano più attenti ai diritti umani, invece Italia deve imparare ancora tanto.
Per me è stato difficile capire la modalità di gestione dell’autocertificazione, hanno cambiato il modulo una o due volte mi pare, e quindi ho paura. Ci sono due supermercati a cui vado, non tanto vicini, e a volte penso che mi fermeranno se non porto quel documento.
Questo cambio di vita così drastico ci ha colpito psicologicamente. Penso che tutti quelli che siamo stati in quarantena dovremo avere un aiuto psicologico. Pensiamo al modo in cui è stata gestita l’informazione, dai telegiornali arrivavano sempre cose negative.
Dopo la quarantena le persone si scopriranno diverse, saranno più nervose, più prepotenti… Non sappiamo come ci comporteremo e penso che avremo bisogno di aiuto psicologico. Secondo me è troppo presto per avviare la fase due, ancora stanno morendo delle persone, ancora ci sono dei malati, c’è ancora in giro il virus, non si può fare questo adesso. Secondo me il governo non si preoccupa per noi, tanto loro stanno bene.
La Caritas e altri centri stanno aiutando le persone che hanno bisogno, danno del cibo. Ho sentito che ci sono aiuti da parte dello Stato, ma non mi sembra riguardino le badanti. Se uscisse qualche decreto su questo vorrei saperlo. Ho sentito che ‘è il bonus baby sitter per esempio. Se ho bisogno di informarmi di più so che esistono i sindacati.
Nel mio paese la mia famiglia per il momento sta bene, per fortuna! Credo che il mio paese sta affrontando bene la situazione del Coronavirus. Secondo me abbiamo un bravo presidente e grazie a Dio stanno contenendo l’emergenza nel miglior modo possibile.